No Banner to display

Article Marketing

article marketing & press release

La chirurgia Tricologica ha fatto passi da gigante per risolvere il problema della Calvizie

La tricologia ha iniziato ad interessarsi del problema della calvizie nella seconda parte del nostro secolo ma solo il suo progressivo perfezionamento ed innovative applicazioni chirurgiche hanno permesso, oggi, di raggiungere risultati sempre più naturali e soddisfacenti. La chirurgia tricologica da qualche anno sta sperimentando la tecnica del prelievo diretto delle unità follicolari dalle zone donatrici (tecnica peraltro conosciuta come FUE ed ideata da Woods a Campbell) e il reimpianto immediato delle zone riceventi. I risultati sono molto soddisfacenti dando una estetica superiore e una morbilità bassissima. Negli ultimi tempi la letteratura scientifica internazionale si sta arricchendo di contenuti a proposito di questa innovativa tecnica, che tuttavia sino ad ora pochi praticano, ma che sta iniziando ad avere crescita e diffusione. Da un punto di vista più strettamente tecnico, la tecnica consiste nel preparare dapprima l’area donatrice, che viene rasata fino ad ottenere capelli corti 1,5mm, con successiva infiltrazione di anestetici locali per indurre analgesia sottocutanea. Per una corretta ed efficiente esecuzione della metodica è indispensabile disporre di: un microscopo specifico binoculare con la possibilità di ingrandimento da 6 a 10 volte il campo, in maniera tale da ottenere una buona visualizzazione; di punch specifici manuali o automatici, di differente forma e dimensione (da 6 a10 mm di diametro) per estrarre le unità follicolari. E’ fondamentale stabilire il corretto posizionamento del punch quando si penetra sottocute, in modo tale che ne risulti una certa angolazione dell’inserzione tra lo strumento e l’unità follicolare, evitando in tal modo la trans dissezione che compromette la qualità e la vitalità dell’unità follicolare stessa.sottocute, in modo tale che ne risulti una certa angolazione dell’inserzione tra lo strumento e l’unità follicolare, evitando in tal modo la trans dissezione che compromette la qualità e la vitalità dell’unità follicolare stessa.

CONSIDERAZIONI
E’ di gran lunga preferibile un autotrapianto conservativo che troppo aggressivo.

L’obiettivo non è rinfoltire il più possibile un’area glabra o diradata, ma ottenere una graduale densità, massima nell’area centrale e a diminuire man mano che ci si avvicina ai quattro lati periferici.

L’esperienza fa sì che ogni chirurgo adotti un proprio modus operandi con i suoi pazienti. E’ limitativo rimanere rigidi sulle proprie convizioni e scettici verso nuovi approcci. Se si è invece aperti a nuove prospettive si avrà maggiore possibilità di trovare caso per caso il miglior approccio chirurgico che risponde alle singole esigenze.

Anche l’autotrapianto ha i suoi limiti. Il chirurgo si deve adattare a quello che ha a disposizione per raggiungere un risultato più completo possibile. Quando la clonazione dei follicoli sarà una realtà, sarà possibile ottenere il totale ripristino dei capelli in tutti i casi di calvizie.

Un autotrapianto ben riuscito è quello che, un volta ricresciuti i capelli, non risulta riconoscibile, nemmeno all’occhio più critico, per la naturalezza dei risultati raggiunti.

Leave A Comment

Your email address will not be published.

Article Marketing