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La prospettiva evoluzionistica dei processi psicologici

Psichiatri Firenze
I meccanismi neuronali che regolano le emozioni e il comportamentosi sono formati attraverso la selezione naturale per elevare al massimo grado l’adattamento all’ambiente in senso darwiniano. Pertanto, le sostanze psicoattive che alterano profondamente questi meccanismi peggiorano il processo di adattamento, come tragicamente dimostrato dalla diffusione, su scala mondiale, dal loro abuso. Tuttavia, le sostanze psicotrope possono, in alcune circostanze,migliorare l’adattamento, alleviare i sintomi delle malattie mentali e indurre sensazioni piacevoli talvolta innocue. La prospettiva evoluzionistica suggerisce che ogni spiegazione riguardante l’abuso di sostanze basata sui meccanismi cerebrali o sulle differenze sociali e individuali può essere confortata dalla teoria evoluzionistica sulla universale vulnerabilità umana nei confronti degli effetti disadattativi degli psicofarmaci, nonché sulle funzioni delle emozioni che essi influenzano. Il ruolo delle emozioni nell’evoluzione naturale è quello di adattare le risposte fisiologiche e comportamentali in modo da poter trarre vantaggio dalle opportunità ed affrontare le minacce. Le caratteristiche delle emozioni fondamentali e la possibilità di controllarle generano risposte a situazioni specifiche che hanno spesso influenzato l’adattamento..Una grande quantità di evidenze sperimentali e cliniche ha contribuito a sviluppare l’ipotesi di un ruolo cruciale del sistema dopaminergico come essenziale nel selezionare stimoli ambientali congrui alla sopravvivenza dell’individuo edella specie, neh1’elaborare le informazioni provenienti dall’ambiente esterno e adattare i successivi comportamenti motivati. Il sistema dopaminergico svolge un suo ruolo anche per il mantenimento diun tono emotivo e affettivo in relazione alle fasi di ricerca o di evitamento degli stimoli significativi, essenziali nell’abilità (o incapacità)di fronteggiare l’ambiente esterno. Abbiamo in questo senso cercato di illustrare la complessità delle interazioni tra il sistema dopaminergi come solimbico e l’attivazione della risposta all’ambiente(stress e sostanze d’abuso). Altri circuiti neuronali devono essere considerati per cercare di comprendere l’attivazione dell’asse HPA in risposta alle variazioni più o meno improvvise dell’ambiente esterno e, tra questi, due modulatori neuronali di particolare importanza:l’ippocampo ventrale che ha il ruolo di attribuire un significato alle stimolazioni ambientali e l’ipotalamo che ha il compito di regolare l’attività dei sistemi corticali coinvolti nella risposta emotiva allo stress. Entrambi i sistemi partecipano nel regolare l’attività dei sistemi corticali coinvolti nella sensazione finale provocata dai diversi tipi di stress. L’elaborazione cognitiva dello stress da parte della corteccia prefrontale influenzata, in tal senso, da un ottimale funzionamento delle proiezioni dopaminergiche può aumentare (curiosità e gratificazione) o ridurre (paura e avversione) l’esplorazione ambientale. In questo contesto siamo d’accordo sul fatto che la risposta agli stress non dovrebbe essere intesa semplicemente come un sistema d’emergenza (fuggi o combatti) ma piuttosto come un monitor costante di segnali interni e/o esterni93. Un sistema quindi necessario non solo per mantenere sotto controllo le funzioni vitali ma anche per stabilire delle priorità nel mantenimento di funzioni vitali come bere, mangiare, riprodursi e difendere il territorio che sono i principali correlati comportamentali della normale fisiologia del sistema dopaminergico.

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