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Nuovo farmaco contro la Peyronie in sperimentazione

La casa farmaceutica Auxilum Pharma ha annunciato il lancio della fase di sperimentazione per la cura della Peyronie, o malattia del pene curvo, con un farmaco denominato Xiaflex. Il farmaco consentirebbe di trattare i casi di curvatura peniena agendo sui fibromi che la costituiscono.
Il Farmaco, lo Xiaflex, è già utilizzato con successo per il trattamento della malattia di Dupuytren, che causa fibromi ai tendini delle mani, con il risultato di rendere difficile o impossibile la completa distensione delle dita , oltra a causare dolore e fastidi. Il farmaco è presente sul mercato dal mese di Maggio di quest’anno, e le azioni della casa produttrice sono salite vertiginosamente dopo l’annuncio dell’inizio della sperimentazione.
Critiche sono state lanciate vero la casa produttrice, che è stata accusata di dare una falsa speranza ai soggetti colpiti da tale patologia, ed è presente il dubbio che non sia possibile trattare le deformazioni causate dalla malattia senza intervenire fisicamente con una operazione chirurgica o attraverso altri meccanismi, utilizzati anche per l’ allungamento del pene.
La malattia di Peyronie, definita comunemente anche come pen curvo, è stata nominata così dall’omonimo medico che per primo ne ha parlato, nel diciottesimo secolo. La malattia è caratterizzata dalla comparsa di una fibrosi nel pene, che può essere presente dalla nascita o può svilupparsi durante la crescita o la maturità. Tale fibrosi comporta in molti casi una deviazione del pene dall’asse primario, con curvature che possono essere tali da rendere difficile o impossibile l’atto sessuale.
Al momento, per il trattamento della Peyronie è possibile procedere in due modi: con un intervento chirurgico o attraverso l’uso di strumenti a pompa o a trazione . Nell’intervento chirurgico viene asportata una sezione del pene opposta rispetto alla curvatura, in modo da riportare il pene ad una simmetria. In questo modo, però, è necessario sacrificare parte delle dimensioni, e il decorso postoperatorio è delicato e presenta rischi e controindicazioni.
Meno invasiva e dai risultati più naturali, è la scelta di procedere con pompe allungamento pene o sistemi a trazione. In particolare, questi ultimi praticano una leggera trazione che, protratta nel tempo, produce una modifica della forma peniena, e una diminuzione della curvatura. I sistemi a trazione funzionano perché effettuano una trazione maggiore nel verso della curvatura, così da spingere il pene ad una produzione cellulare che compensa la curvatura.
Il processo, in realtà, non è nuovo, ma viene già utilizzato da secoli da alcune popolazioni come quella Birmana, che lo usa per allungare il collo nelle donne, considerato segno di eleganza. La novità è nel processo tecnologico che ha portato alla costruzione di strumenti che sono facili da indossare e che possono essere nascosti con discrezione sotto i vestiti. In questo modo è possibile indossarli per numerose ore al giorno senza particolari controindicazioni.

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