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Mini guida alla gravidanza da single

La gravidanza è uno dei momenti più intensi della vita di una donna, che dovrebbe essere condiviso in prima persona anche con il papà del futuro nascituro. Questo purtroppo non è sempre possibile perché, per diverse ragioni, alcune mamme si ritrovano ad affrontare l’imminente gravidanza da single.
In questo caso, la futura mamma dovrà necessariamente sviluppare la determinazione e la volontà d’animo per cercare di vivere al meglio questa esperienza anche senza il proprio compagno accanto. In queste situazioni è consigliabile fare affidamento sul sostegno di parenti ed amici, per evitare di vivere la gravidanza in solitudine.
Non è facile, c’è bisogno di tanta forza d’animo, di coraggio e fiducia in sé stesse e nelle proprie capacità, ma non è un’impresa impossibile. Il primo aspetto di cui ci si deve prendere cura è quello psicologico: in varie occasioni, ad esempio quando andrete a fare le visite, vi ritroverete ad aspettare il vostro turno nelle sale d’attesa insieme ad altre future mamme accompagnate dai loro compagni.
È dunque necessario affrontare i momenti difficili come questo facendo appello alle proprie risorse personali, focalizzando il proprio impegno sulla gioia e l’entusiasmo di mettere al mondo un bambino. L’amore per il piccolo in arrivo sarà la solida base sulla quale costruirete il percorso da affrontare, cercando di fare di quest’esperienza un’occasione per crescere ed imparare a conoscere i lati del vostro carattere che non sospettavate esistessero.
Qualora il vostro test di gravidanza sia risultato positivo e vi sentite terrorizzate dal dover affrontare ciò che verrà da sole, seguite le indicazioni che troverete in questa mini guida alla gravidanza da single e saprete cosa fare.

Vivere la gravidanza da sole: cosa fare?
Come tutti sappiamo, il web è una fonte illimitata di informazioni e consigli utili per realizzare qualsiasi progetto personale, anche una gravidanza. Non vi sentite in difetto se non avete idea di cosa stia succedendo dentro di voi, ma iniziate a documentarvi circa i primi periodi della gravidanza in modo da essere più preparate riguardo a quello che vi aspetta.
Oggi, un test di gravidanza è in grado di stabilire lo stato interessante anche dopo 12 giorni dal concepimento. Il valore indicativo della gravidanza è la presenza dell’ormone Beta hCG, che in un secondo momento verrà confermato mediante un prelievo del sangue al quale dovrete sottoporvi. In questo periodo, ovvero nel primo trimestre, potreste iniziare ad avvertire dei cambiamenti nel gusto dovuti agli estrogeni. Nelle settimane successive la situazione andrà a migliorare.
Cosa succede invece al bimbo mentre voi assaporate i primi periodi della dolce attesa? Per maggiori informazioni circa lo sviluppo del bambino in questo particolare periodo, potete visitare la pagina di approfondimento di questo sito dedicato all’incredibile esperienza di diventare madri. A questo punto inizierete inevitabilmente un percorso di visite mediche, esami ed ecografie necessari a monitorare lo sviluppo del bambino ed assicurarsi che proceda nel migliore dei modi.
La prima ecografia
La prima ecografia rappresenta un momento molto intenso per una futura mamma perché si tratta del primo vero contatto visivo con il proprio futuro figlio. È possibile però che il pensiero di sottoporsi alla prima ecografia da sole sia troppo difficile da affrontare; in questo caso, è preferibile chiedere ai familiari o ad un amico di accompagnarvi e condividere con voi la gioia che vi aspetta. Non fatevi prendere dallo sconforto al pensiero di chiedere aiuto ai vostri cari perché, per chi vi vuole bene, sarà un onore potervi stare accanto in un momento tanto intenso ed importante. È proprio in queste situazioni che spesso si scopre di avere accanto tante persone pronte ad offrire il loro aiuto incondizionatamente, a volte senza neanche chiederlo.

Il primo trimestre
Mentre il vostro piccolo cresce velocemente, anche il vostro corpo sta cambiando senza che ve ne accorgiate: l’olfatto può subire delle alterazioni, i seni risulteranno più tesi e sensibili al tatto, il bisogno di urinare aumenterà anche fino a 10/12 volte al giorno. In termini di umore, vi sentirete più affaticate del solito e sarete soggette a repentini cambiamenti umorali dovuti agli ormoni della gravidanza. Le nausee avvertite durante queste prime settimane andranno a scemare del tutto quando entrerete nel secondo trimestre di gravidanza. In questa fase, in particolar modo se siete sole, è consigliabile iniziare a mettere da parte un po’ di denaro per provvedere alle visite ginecologiche future, che da questo momento in poi saranno più frequenti.

Il secondo trimestre
Il periodo più a rischio è passato e adesso potete godervi la vostra gravidanza in un clima più disteso: comincerete a sentirvi meno stanche e molto più attive rispetto alle settimane appena trascorse. I vostri seni presenteranno dei capezzoli più grandi e più scuri di prima, il flusso sanguigno aumenterà di volume e potreste anche notare un aumento delle secrezioni vaginali. Anche l’utero sta crescendo per fare spazio al bimbo che intanto avrà raddoppiato le sue dimensioni. Il seno continuerà a crescere e l’addome sarà sempre più pronunciato per via dell’utero che spinge su di esso. Nella prossima visita medica dovrebbe essere possibile sentire il battito cardiaco del bimbo. Alla fine del secondo trimestre, il volume della pancia potrà esservi di intralcio nello svolgimento di alcuni movimenti ed inizierete a sentirvi traballanti.

Il terzo trimestre
Nelle prime settimane del terzo trimestre di gravidanza, potreste avvertire le prime contrazioni, dette contrazioni di Braxton-Hicks, che indicano che l’utero si sta preparando al parto. Non vi allarmate giacché queste contrazioni sono pericolose solo se accompagnate da dolori. A questo punto comincerete a notare un significativo aumento del vostro seno, nonché la sensazione che il vostro bambino stia giocando con i vostri organi. Più il bimbo cresce, più potreste soffrire di mal di schiena, gonfiori in varie zone del corpo, fiato corto ed affanno. Cercate di riposarvi e di stare distese il più possibile. Verso le ultime settimane prima della fine del tempo, potreste provare emozioni contrastanti, ad esempio il grande bisogno che tutto finisca presto, ma allo stesso tempo anche paura per l’imminente parto. Verso la trentanovesima settimana, l’utero potrebbe iniziare a cedere e le contrazioni si faranno più intense. Da questo momento in poi, ogni giorno potrebbe essere quello della nascita del vostro primo bebè, sebbene solo una piccola percentuale di bambini nasce allo scadere del tempo, mentre la maggior parte viene al mondo delle due settimane successive. Non vi resta che attendere la rottura delle acque, magari trasferendovi a casa dei vostri genitori o di un’amica per affrontare il travaglio in compagnia di qualcuno di fidato.

Il travaglio e il post-parto
A seconda delle preferenze personali, potrete scegliere di entrare in sala parto da sole, oppure di chiedere a qualcuno di vostra fiducia di accompagnarvi e stringervi la mano durante i momenti più difficili del parto. Dopo la nascita del bimbo, la stanchezza, gli ormoni ed il timore potrebbero sopraffarvi: in questo momento è fondamentale chiedere aiuto ai vostri cari, evitando a tutti i costi di isolarsi, soprattutto se si tratta del primo figlio. Come supporto alle neo mamme single, esistono dei corsi post parto molto utili nei quali ci si può confrontare con altre neo mamme sole e scoprire che anche altre donne stanno affrontando la stessa sfida. In queste occasioni sarà utile discutere circa i dubbi e le problematiche della maternità e ricevere dei consigli utili per il superamento delle difficoltà. Questi incontri di supporto funzionano anche come una sorta di terapia di gruppo nella quale la neo mamma può scegliere di condividere la propria storia o meno. Qualora vi sentiste in preda a stati emozionali altalenanti con punte di depressione e sconforto, non esitate a chiedere aiuto anche ad uno psicologo che vi aiuti a superare le sensazioni negative. Infine, in molte città esistono delle associazioni apposite che offrono un supporto concreto alle mamme in difficoltà, provvedendo a fornirgli i beni di prima necessità per i neonati.

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