No Banner to display
“Vuoi tu sposare il qui presente…?”: questa frase, contrariamente a quanto si possa pensare non è stata pronunciata a un matrimonio qualsiasi e non è stata pronunciata da un prete. Si chiama I-Fairy ed è il celebrante robot di un matrimonio, il primo di questo tipo, tenutosi giorni fa a Tokyo. Agghindato come si farebbe come un palo posto ai lati del tavolo del buffet o con la macchina degli sposi, il robot in bianco, ovviamente, sembra essere a suo agio a guardare il video su YouTube. L’azienda che ha prodotto l’officiante elettronico, la Kokoro, afferma che è in assoluto il primo robot ad aver celebrato un matrimonio e verrebbe da dire “menomale”. A leggere i commenti sparsi per il web alcuni si chiedono se sia legale un matrimonio celebrato da un robot, altri se sia, invece, etico, altri ancora se si addirittura normale. Lungi dall’avere risposte per tutti questi interrogativi e lungi dall’averne di obiettive il dato di fatto è che ognuno ragiona e quindi risponde in base a un bagaglio culturale – sociale che gli appartiene. Probabilmente in Giappone, così estrosi per gli occidentali, non si pone né il problema dell’eticità né tantomeno quello della normalità e da un punto di vista giuridico la normativa non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella europea e in special modo italiana. La notizia fa sorridere alcuni e altri no, ma il concetto di fondo potrebbe anche essere molto, ma molto meno complicato: semplicemente marketing. Non è dato sapere con esattezza se gli sposi abbiano davvero voluto sposarsi o se magari possa essere stato tutto organizzato dall’azienda sopra citata che in tal modo ha fatto parlare di sé a destra e a manca. Tuttavia resta un dubbio, questo molto umano. Perché una coppia di sposi dovrebbe preferire un freddo robot ad una persona in grado di sorridere loro, fare battute, dare, magari, una pacca sulla spalla, con rughe ed espressioni facciali? Per notorietà? Per finire sui giornali web o cartacei? Perché qualcuno glielo ha chiesto? Perché trovano la cosa piuttosto originale? Perché così non hanno pagato il ricevimento di nozze? E’ possibile rispondere citando un’altra notizia legata sempre al “business del matrimonio”: il matrimonio sponsorizzato. Tutto ruota intorno al Marketing.Il matrimonio sponsorizzato consente agli sposi di non spendere un euro (forse un euro si…) purchè il loro matrimonio diventi un’occasione dove sponsorizzare un dato prodotto / marchio. Oltre a essere un motivo di risparmio pare vada anche molto di moda, perlomeno in Francia che hanno ripreso l’idea dagli Stati Uniti. Un matrimonio praticamente autofinanziato che tuttavia richiede tempo e dedizione avvertono i protagonisti che hanno ceduto alle lusinghe degli sponsor. Non è difficile pensare che il ricevimento di matrimonio si possa trasformare in un’occasione davvero ghiotta per le aziende che non desiderano “colpire nel mucchio” ma arrivare dritte dritte ai loro più fedeli clienti e fidelizzarli ulteriormente Basterà conoscere età, gusti e preferenze degli invitati per far arrivare loro un messaggio quasi creato su misura, è come fare email marketing dal vivo.
Tags: marketing, matrimonio sponsorizzato, società matrimonio
Il Vaticano chiede gli stessi diritti dei rifugiati regolari per…
Scommettiamo? Per ridere un po’ – rassegna stampa da Cesare…
Le Olimpiadi di Tokyo sono state rimandate al prossimo anno…
Your email address will not be published.
Δ