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Orgoglio anti-crisi: 2.500 posti in più – Premio “Milano Produttiva”

UN MODO per
fare gruppo in un momento di grave difficoltà economica. Solidarietà tra
imprenditori per uscire al più presto dalla crisi che attanaglia il
Paese.

Nel tempio
dell’eccellenza artistica per antonomasia, il teatro alla Scala, si è
tenuta ieri la ventunesima edizione del premio «Milano Produttiva»,
promosso dalla Camera di commercio per rendere omaggio a coloro che si
sono distinti negli anni per impegno, diligenza c attaccamento al
lavoro. Riconoscimenti a duecento piccole e medie imprese con almeno
vent’anni di attività e ad altrettanti lavoratori con venticinque anni
di servizio continuativo nella stessa azienda. Insomma, una sorta di
premio fedeltà. Dirigenti, impiegati o semplici operai. Dagli allevatori
agli orafi, dai carrozzieri agli albergatori. Un melting pot di donne e
uomini uniti dalla passione per il proprio mestiere, Qualunque esso
sia. "Milano Produttiva" è anche il nostro modo per essere
vicini a questo territorio – ha detto in apertura Carlo Sangalli,
presidente Camera di commercio di Milano – e saldare la nostra
istituzione alla comunità economica.

“Una
comunità forte e dinamica che non ha mai tirato i remi in barca”, Anzi.
Stando ai numeri, la metropoli meneghina sta reagendo con forza alla
recessione: negli ultimi quindici mesi, sono nate quasi trentamila
imprese a Milano, con una media di trenta imprese al giorno.

QUASI COME
FOSSE un ammortizzatore sociale – ha continuato Sangalli – il "fare
impresa" ha rappresentato un forte elemento di tenuta». Il 60% dei nuovi
industriali ha aperto un’attività proprio per crearsi dal nulla un
posto di lavoro. "Grazie a loro, nei prossimi dodici mesi ci saranno
2.500 nuovi posti di lavoro", Innovazione, quindi. Prodotti di nicchia,
made in Italy. Sono queste le parole d’ordine ripetute come un mantra
dagli imprenditori milanesi. Imprenditori come Rosy Cassata, che guida
da anni la Nuncas, società
specializzata in prodotti per il lavaggio e la cura dei tessuti e degli
ambienti domestici. Pensare che tutto è nato nel lontano 1935, quando
nonno Cassata, esportatore di pellame dagli Stati Uniti, dovette
adeguarsi all’autarchia imposta dal fascismo. “E cosi si concentrò sulla
produzione di bianchetto per calzature” ricorda la signora Cassata, che
ieri ha ricevuto il premio “Piazza Mercanti”, riservati a sette
imprenditori che si sono distinti per internazionalizzazione,
innovazione, no-profit e tutela dell’ambiente. A proposito di sviluppo
sostenibile, la Nuncas ha prodotto quasi 430mila kWh
di energia elettrica da fonti rinnovabili, “evitando di immettere
nell’atmosfera 986 tonnellate di CO2.

DIVERSO IL
PERCORSO di Alessandro Rosso, staccatosi dall’azienda paterna conosciuta
in tutto il mondo con il nome di "Franco Rosso" per fondare un’agenzia
“che si occupa di niettere a proprio agio i clienti di un albergo,
rendendoli partecipi della città che stanno visitando in quel 1nomento”
Naturalmente, L’imprenditore cinquantenne è stato premiato per
l’innovazione e la creatività. Basti pensare a T0wn@HouseStreet, il
progetto nato qualche mese per trasformare negozi chiusi in suite di
hotel sulla strada. Dal lusso alla solidarietà il passo è breve. Almeno
sul palcoscenico della Scala. Omaggiato anche il lavoro della
fonda-zione Baneo Alimentare Onlus, che si occupa dal 1989 a Milano di
raccogliere alimenti per i bisognosi. “Dobbiamo ringraziare anche il
mondo delle imprese – ricorda Marco Lucchini direttore generale della
rete che coinvolge tutte le regioni italiane – perché senza di loro noi
non potremmo fare nulla». Tanto per dare qualche numero, solo nel 2009
il sodalizio no-profit creato più di vent’anni da Danilo Fossati,
fondatore della Star, e don Giussani, ha raccolto 70mila tonnellate di
cibo. Sfamando più di un milione di persone.

Qui di
seguito la motivazione del premio a Marco Lucchini:

"Nei Paesi a
basso reddito, la sicurezza alimentare è un problema primario, ma
costituisce un problema anche in quelli a reddito elevato, presso fasce
di popolazione per le quali la quota di spesa alimentare è elevata,
essendo basso il reddito.
Prendendo spunto dall’esperienza della prima Food Bank nata in Arizona
nel 1967, nel 1989 viene costituita a Milano la Fondazione Banco
Alimentare, realtà che oggi guida e coordina l’attività di 21
organizzazioni operanti su tutti il territorio.
In Italia l’esperienza nasce dall’incontro tra Danilo Fossati –
Presidente della Star S.p.A. – e don Luigi Giussani, fondatore del
movimento cattolico di Comunione e Liberazione. Prende così avvio un
gesto di educazione popolare alla condivisione, alla carità, divenuto
esempio di sussidiarietà e di valorizzazione dell’impeto positivo
collettivo.
Nel solo 2009, la Fondazione Banco Alimentare ha raccolto e distribuito
generi alimentari per un valore di circa 256 milioni di euro,
recuperando 78.000 tonnellate di prodotti alimentari tra le eccedenze
produttive della filiera agroalimentare, distribuite a 7.711 enti
caritativi convenzionati, che accolgono ogni giorno circa 1.300.000
indigenti."

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