Pizzitónico e Piglióne. L’origine etimologica dei due toponimi coresi nella ricerca del nuovo Direttore del Museo, l’Archeologo Giovanni Caratelli
Pizzitónico e Piglióne, due termini dialettali sulla bocca di tutti i coresi, che identificano alcune zone simbolo del paese, di cui forse pochi conoscono l’origine. In tanti l’hanno sicuramente scoperta ieri pomeriggio, presso il Complesso Monumentale di S.Oliva, durante la conferenza dal titolo ‘Pizzitónico, Pozzo Dorico, il Piglióne. Storia, erudizione e archeologia attraverso l’etimo di alcuni toponimi di Cori’, a cura del nuovo Direttore del Museo della Città e del Territorio di Cori, il dott. Giovanni Caratelli. A lui ha ufficialmente passato il testimone il prof. Domenico Palombi, che ha diretto l’istituto culturale per 15 anni, e al quale l’Amministrazione Comunale ha conferito l’incarico di Direttore Onorario del Museo della Città e del Territorio di Cori. Prima del convegno il Sindaco Tommaso Conti ha consegnato al prof. Palombi anche una targa di riconoscenza per aver accresciuto con il suo straordinario lavoro l’autorevolezza e la notorietà del Museo di Cori, nella comunità scientifica e nel più vasto pubblico. Palombi a sua volta ha ringraziato la Giunta Conti per la costante attenzione alla politica culturale che la contraddistingue fin dalla sua prima legislatura.
Poi la parola all’archeologo Giovanni Caratelli che ha svelato l’origine dei due toponimi, presentando i risultati di una sua lunga e dettagliata ricerca che ha inaugurato al meglio il nuovo ciclo di incontri ‘Archivi storici e toponomastica corese. Nuovi contributi alla conoscenza della città’, organizzato dalla Direzione scientifica del Museo, dall’Associazione Culturale ‘Arcadia’ e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cori. Pizzitónico, la monumentale terrazza situata sotto l’area del foro, su una grande cisterna romana per la raccolta, la conservazione e la distribuzione dell’acqua, deriva sicuramente dal latino puteus dominicus (donicus nei documenti d’archivio), “pozzo del dominus”, del “signore”, e forse ebbe origine durante il ventennio della signoria Annibaldi (1211-1231), quando Pietro Annibaldi, il cognato dell’allora pontefice Innocenzo III, fu nominato dominus et rector del castrum coranum. L’aggettivo, infatti, ricorre spesso nella toponomastica di origine medievale per esprimere la proprietà signorile di una grande varietà di beni immobili.
Il Piglióne invece, toponimo diffuso in diverse parti dell’Italia centrale, a Cori indica un monte poco fuori città e una strada interna, all’incrocio tra via Pelasga e via Laurienti. La sua origine deriva probabilmente dal latino volgare pileone(m), da pileu(m), un antico berretto conico, molto in voga in Età romana, indossato perlopiù da persone di umile origine, ma anche da divinità come i Dioscuri, i gemelli Castore e Polluce, ai quali, fu dedicato il maggiore dei santuari noti dell’antica Cora. La forma conica del pileo l’accumuna al monte Piglióne e probabilmente anche al Piglióne di via Pelasga, che rappresenta il vertice, “la parte più alta della città bassa”, essendo a monte del monumentale sistema a tre terrazze dell’area forense. L’introduzione nella toponomastica corese, dunque, dovrebbe risalire all’Età romana, e forse già all’Età repubblicana. Prossimi appuntamenti: sabato 14 Novembre, alle ore 16:00, ‘Il tempio di Ercole a Cori. Tutela e valorizzazione tra Ottocento e Novecento’ a cura del dott. Pier Luigi De Rossi. Sabato 5 Dicembre, alle ore 16:00, ‘Percorsi di solidarietà femminile. Terziarie, nubili e sante a Cori in Età moderna’, con la prof.ssa Giancarla Sissa.