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SPENDING REVIEW: scompare la soppressione delle provincie

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Niente taglio alle provincie – A parte ripensamenti dell’ultima ora nel tardo pomeriggio dovrebbe essere varato il Dl sulla spending review con alcuni aggiustamenti rispetto a quanto stabilito. La novità più eclatante è sicuramente il rinvio della soppressione delle provincie ed il riordino dei Comuni. Alla fine, ancora una volta, gli enti locali hanno ottenuto una proroga, con la promessa che la revisione degli enti locali sarà effettuata nella fase tre della spending review. Anche i sindacati hanno fatto la voce grossa ottenendo che il blocco delle tariffe e la riduzione del 10 % dei permessi sindacali non fossero applicati ( e forse questo non sarà un invio ma un definitivo ripensamento).
Il decreto si concentrerà quindi sulla riduzione della spesa con la previsione di contenere i costi pubblici ( meno spese per affitto, costi del personale, ecc.), la riduzione degli organici della PA, la sforbiciata di 7,2 miliardi di euro in due anni per gli enti locali (Tra le conferme spiccano i 2,2 miliardi di tagli alle autonomie nel 2012 e i 5 in programma per il 2013 ).
Tagli per sanità e pubblico impiego – Contrastata è invece la norma che riguarda le riduzioni di spesa nell’ambito sanitario. Il taglio previsto dal decreto sarà di 1 miliardo nei sei mesi che restano del 2012, poi di 2 miliardi nel 2013 e di altri 2 nel 2014 e negli anni successivi. Alla fine sono 5 miliardi di euro risparmiati ai quali bisogna aggiungere quelli preventivati già con le manovre precedenti ( circa 8 miliardi di euro). Per l’attuazione dei risparmi si pensa, oltre ad eliminare sprechi e duplicazioni, alla chiusura delle strutture sanitarie più piccole. Potrebbe esserci la chiusura degli ospedali con meno di 120 posti letto ( sono 216 in Italia) o di quelli con meno di 80 posti letto ( 145 sull’intero territorio nazionale). Sul punto però vi è una strenua opposizione da parte dei governatori delle regioni , che ribadiscono come sia impensabile toccare la sanità e l’assistenza sanitaria in generale.
Passando al pubblico impiego, il giro di vite è confermato nei tempi (piante organiche da rivedere entro il 31 ottobre) e nelle modalità con la regola del 20% in meno di dirigenti e il 10% degli altri dipendenti. Confermati anche la riduzione del valore dei buoni pasto ( per tutti sarà fissato a 7 euro) ed il blocco del turn over sino al 2016. A saltare potrebbe invece essere la norma che impone la chiusura obbligatoria degli uffici ad Agosto e Natale. Per la scuola vi sarà un forte ridimensionamento dei bidelli e personale Ata con l’esternalizzazione del servizio di pulizie ed una riorganizzazione per quanto riguarda acquisti e consulenze.
Per quanto concerne gli affitti immobiliari la riduzione del 15 % dei canoni sarà immediata ed in molti casi varrà anche per i contratti in corso. Inoltre previste riorganizzazioni anche per quanto riguarda i componenti dei consigli di amministrazione delle società a partecipazione pubblica.
8 miliardi recuperati – Il valore totale del provvedimento dovrebbe aggirarsi quindi sui 7/8 miliardi di euro, necessari per stanziare i fondi ai comuni colpiti dal sisma, agli esodati e per scongiurare l’aumento dell’iva di due punti percentuali previsto per ottobre 2012. Quest’ultimo punto tuttavia è solo rimandato, visto che l’aumento dell’iva è ora programmato per gennaio 2013 e sarà di un solo punto percentuale ( a meno di ulteriori ripensamenti dell’esecutivo).

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