Si chiamano Luzinterruptus, sono un collettivo di artisti spagnoli. Il loro nome significa “luce interrotta” perché la luce è il mezzo con cui realizzano installazioni in parchi e luoghi pubblici.

Sono artisti, fotografi, con un passato nell’urban art. Oggi sono uniti da una passione per la fotografia e per l’ambiente, scoperta quasi per scherzo: “Il gruppo nasce dalla necessità di raccontare ciò che ci piace e ciò che passa inosservato nel mondo in cui viviamo”.

Nessuna installazione nelle gallerie o nei musei, ma nelle piazze e nelle strade per valorizzare quartieri e angoli di città. Molte volte protagonisti delle installazioni sono le persone, la gente comune.
Progetti temporanei, semplici, realizzati al calare del sole con oggetti di uso quotidiano: “Lavoriamo con la luce. Per realizzare le nostre installazioni usiamo materiali di base, poco costosi, riciclati, trovati per strada, ma senza la corretta illuminazione i nostri progetti non avrebbero senso. La luce è il mezzo, non il fine. La luce è per noi come la vernice per i graffiti“.

I project art firmati Luzinterruptus sono anche opere di denuncia: “Partiamo da un’analisi dei problemi che oggi interessano le nostre città, come l’assenza di una corretta illuminazione pubblica, la necessità di diventare più responsabili, il consumo eccessivo. Queste sono le problematiche che vediamo, sulle quali puntiamo l’attenzione”. Dopo aver scelto luci e materiali, i Luzinterruptus scendono in strada e realizzano dal vivo installazioni luminose.

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They are called Luzinterruptus, and are a collective of Spanish artists. Their name means “light interrupted” because light is the medium through which they create installations in public parks and spaces.

They are artists, photographers, with a background in urban art. Today they work together, sharing the same passion for photography and the environment, discovered almost by chance: “The group was born from the need to tell what we like and what lies unseen in the world we live in”.

No installations in art galleries or museums, but only in town squares and streets to enhance districts and forgotten corners. The true protagonists of their installations are often passers-by and ordinary people.

Temporary, simple projects created at sunset with everyday objects: “We work with light. To create our installations we use basic, inexpensive, recycled materials found in the streets but without the right lighting our projects would have no sense. Light is the medium, not the end. For us, light is like spray paint for graffiti“.

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