Quanti scheletri nell’armadio nascondono le star?
Quanti scheletri nell’armadio nascondono le star? Siamo così abituati a vederle impegnate in veste "ufficiali" al cinema, in televisione, al teatro o nei concerti, che spesso è difficile scinderne l’immagine pubblica dall’aspetto umano… e sembra strano che anche loro, come tutti, possano sbagliare.
Di errori invece ne fanno molti, piccoli e grandi. Reati minori, come l’arresto di Al Pacino nel 1961 per possesso illegale di un’arma, o quello di Bruce Willis nel 1987, colpevole di avere aggredito dei poliziotti che, su richieste dei vicini esasperati, avevano interrotto la sua rumorosa festa del "Memorial Day": la vicenda si è conclusa quando Willis si è rassegnato a porgere le proprie scuse. Ben più rilevanti le responsabilità di Myke Tyson, il pugile statunitense che con la giustizia ha avuto non pochi problemi a partire dal 1992, quando venne accusato di violenza carnale e affrontò quattro anni di reclusione. Nel 1999 fu di nuovo trattenuto per l’aggressione di due automobilisti con cui aveva avuto un diverbio a causa di un incidente stradale; per il reato scontò un anno di carcere più due in libertà vigilata.
Un altro caso giudiziario che catturò l’attenzione dei media coinvolse la bella attrice americana Winona Ryder, colta in flagrante di reato mentre rubava merce per un valore di 5500 dollari ai grandi magazini Saks Fifth Avenue di Beverly Hills. Al processo l’attrice si era dichiarata innocente e il suo difensore aveva pavento un complotto di Saks per mettere in cattiva luce la sua cliente. L’accusa invece sosteneva che la donna fosse entrata con l’intenzione di commettere il furto, poiché sarebbe stata armata di forbicine per togliere i cartellini e di buste vuote di altre boutique per sviare eventuali sospetti. Il personale del negozio durante l’udienza dichiarò che, quando l’avevano bloccata, Wynona si era scusata dicendo che stava preparando una parte per un film. La lunga trafila giudiziaria e la prova schiacciante del filmato registrato dalle telecamere interne, però, rischiarono di farla finire in gattabuia; alla fine il verdetto stabilì che aveva rubato ma senza premiditazione, condannandola ai lavori sociali e a una pena pecuniaria.
Come non ricordare poi le vicende amorose di Hugh Grant, l’affascinante attore inglese beccato nel 1995 dalla polizia di Los Angeles in macchina con la prostituta Divine Brown? La notizia fece molto scalpore, sopratutto perché nessuno avrebbe pensato che un uomo tanto apprezzato dal pubblico femminile avesse bisogno di ricorrere a certi espedienti. Dopo l’arresto non fu un periodo facile per Grant, che dovette anche giustificarsi con l’allora fidanzata Elizabeth Hurley.
Che siano giovani, giovanissime o più mature, molte star, comunque, si trovano a fare i conti con la giustizia.
Alcune sono recidive, come l’e bimbo prodigio Macaulay Culkin protagonista di "Mamma ho perso l’aereo" che a 24 anni è stato fermato per l’ennesima volta per possesso di sostanze stupefacenti. Il suo è solo uno dei tanti casi di ragazzini divenuti ricchi e famosi in tenera età e incapaci di sostenere il peso del successo.
L’occhio attento della legge non è indulgente nemmeno con gli artisti più attempati. Nel 2002 Nike Nolte, a sessant’anni suonati, è stato fermato mentre andava contromano visibilmente alterato lungo un’autostrada di Los Angeles.
Le stelle di casa nostra, in quanto a rapporto problematico con la giustizia, non sono certo da meno. Agli inizi della sua carriera anche la celebre rockstar italiana, Vasco Rossi, a avuto guai con la legge a causa dei suoi comportamenti eccessivi. Negli anni Ottanta fu infatti incriminati per spaccio di sostanze stupefacenti, ma questo, come sappiamo, non gli ha precluso il successo.