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Monica Cerutti risponde agli attacchi dei cacciatori.

In seguito
all’approvazione di un ordine del giorno da me proposto presso il
Consiglio
comunale di Torino
contro la
"caccia selvaggia" prevista dall’art.38 della Legge Comunitaria, sono stata
oggetto di una serie di attacchi di basso profilo, mezzo internet, da parte di
alcuni cacciatori. Il tono dei commenti rasenta (e spesso oltrepassa) il
turpiloquio, dando il segno dell’infimo livello culturale dei cacciatori che
frequentano determinati siti web.

 

Se sarò eletta mi impegno a portare avanti la battaglia contro ogni
deregolamentazione in materia di caccia. La società italiana è sempre più
contraria a questo tipo di pratica, e i cacciatori sono ormai ridotti a una
lobby poco numerosa che vede sgretolarsi ogni giorno che passa il consenso da
parte dei cittadini.

 

Più in
particolare, come candidata in Regione, mi impegno a proporre l’istituzione
di una
consulta
tecnica regionale per la tutela e il benessere degli animali
, che
possa collaborare con il corpo forestale, sulle seguenti
problematiche:

 

1) la chiusura degli
esercizi commerciali (vendita di cuccioli) pluri-indagati, che invece continuano
ad esercitare con modalità non a norma. Il fenomeno è estremamente diffuso e,
nonostante i ripetuti controlli e sequestri da parte delle forze dell’ordine, la
situazione permane quasi invariata;

 

2)
i maltrattamenti degli animali da ”reddito” (alimentazione), sia in fase di
trasporto sia in fase di stallo e di conseguente
macellazione.

 

Un
altro obiettivo ambizioso è l’istituzione di una normativa regionale che
ponga il divieto di attendamento sul territorio regionale di circhi con
animali
. Al momento esistono solo sporadiche realtà comunali che hanno
deliberato in questa direzione. Un divieto in tal senso costituirebbe un esempio
a livello nazionale, e andrebbe a rivestire un importante significato e valore a
livello educativo (far capire già ai bambini che detenere animali selvatici in
cattività ed addestrarli ad atteggiamenti non consoni alla loro natura è
equivalente al maltrattamento etologico).

 

In
ultimo, è fondamentale continuare a promuovere campagne pubblicitarie
periodiche sull’incentivazione delle adozioni di gatti e cani
(con
particolare riguardo a quelli anziani) e sulla sensibilizzazione sul fenomeno
del randagismo, anche attraverso corsi attuabili nelle scuole di ogni ordine e
grado.

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