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Quando il Potere danneggia chi lo subisce

PotereQuesto piccolo articolo vuole essere una riflessione su un pensiero che sento molto spesso esprimere verso la classe politica e su chi ha privilegi decisionali che influenzano la nostra vita di tutti i giorni.
Mai come oggi viviamo un’epoca che, provocata da poteri collocati al di sopra del reale bisogno quotidiano e individuale, ovvero quello che effettivamente serve alla massa, modifica con imposizione lo stile di vita attraverso decisioni prese a tavolino senza nessuna sorta d’esperienza vissuta.
Le decisioni poi tramutate in “decreti legge” vanno a colpire ognuno di noi con degli standards che non sono compatibili, portando confusione e disagio che si ripercuotono nella nostra sfera di rapporti con chi è connesso al nostro sistema, che sta funzionando e crea produttività, danneggiandolo.
Portando un esempio, un mio caro amico che opera da molti anni nel settore commerciale al dettaglio, si è confidato e sfogato per il disagio creatosi nel suo posto di lavoro, a causa di decisioni imposte dai titolari.
Questa presa di posizione, senza un motivo particolare che imponesse tale azione, intrapresa dai titolari stessi (probabilmente era subentrata la noia), attraverso criteri prettamente personali e senza nessuna consultazione, con conclusioni ignoranti dal sistema commerciale già ottimizzato e con strategie e disposizioni acquisite nel tempo con test commerciali, attuata senza nessuna esperienza lavorativa reale sul campo.
Anche rispettando la buona fede per questo atto inconsulto del titolare, ha dovuto soccombere e piegarsi alle volontà resettando mestamente la propria esperienza e ripiegare negli errori imposti dal Potere.
Quello che ne è uscito fuori fu una gran confusione perdendo automatismo mnemonico che un venditore al dettaglio deve possedere nella gestione delle vendite, causando uno spreco d’energie e una disposizione visiva anti-commerciale.
Le esigenze reali vengono percepite solo sul campo di battaglia, che si tratti di lavoro, servizi sociali, vita quotidiana, perciò chi è al Potere dovrebbe imparare a scendere per capire, toccando con mano e con un punto di vista diverso per poi trovare il giusto equilibrio nell’esercitarlo.
La politica governativa deve cambiare ed essere molto più vicina al popolo, osservando e ascoltando realmente il bisogno sociale ed esercitare il Potere affidatole in soluzioni compatibili, senza creare confusione e instabilità ma ridare visione e speranza. Il rispetto delle leggi è conseguente all’equità e semplicità; la burocrazia selvaggia causata imposta da politicanti ignoranti, crea solamente lo stallo del motore provocando lo scontento di tutti che può sfociare alla ribellione.
Cari politici, venite a vivere tra il popolo per un po’ di tempo, imparereste molto di più che rimanere seduti tra quelle poltrone dorate…!

Aldo Zarattin

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