Cristo è risorto, per fare risorgere!
Dare “vita” nella situazione in cui viviamo, è ciò che Cristo ci ha promesso e donato per avere una vittorie e liberazione in ogni circostanza! Dio è Eterno e la Parola di Dio non è mai stata incatenata. Cosa vuol dire? Che fin dal principio la Parola è stata vivente e neanche la morte ha potuto imprigionarla. Leggiamo nel Vangelo di Matteo :
Matteo 8:16-17 “Poi, venuta la sera, gli presentarono molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati, affinché si adempisse quel che fu detto per bocca del profeta Isaia: Egli stesso ha preso le nostre infermità, ed ha portato le nostre malattie“.
Cristo, la Parola di Dio incarnata, doveva ancora morire, eppure il testo dice che tutto si adempiva perché la scrittura aveva profetizzato che Cristo avrebbe portato sulla croce le nostre malatie e infermità!. Ancora prima della crocifissione, la Parola di Dio aveva la potenza di guarire, sanare e liberare. Cristo stava compiendo delle opere soprannaturali perché Lui stesso è guarigione, liberazione e salvezza. Infatti, l’Apostolo Paolo disse : 2 Timoteo 2:9 “…ma la parola di Dio non è incatenata. Cosa dimostra questo? Che la croce ha voluto testimoniare della potenza della vita sulla morte, di quanto ciò che viene da Dio è superiore da ciò che viene dal male. La croce ha dimostrato a tutta l’umanità della sovranità di Dio e della potenza del Suo regno. Dio ha voluto comunicare al mondo la Sua vittoria! Dove tante persone vedono una sconfitta e la morte di un uomo, Dio manifesta vita e dominio! Infatti, dopo la crocifissione, un fatto sconvolgente accade alle due Marie che seguirono Gesù fino alla morte. Leggiamo :
Matteo 28:1-2..6-7 “Dopo il sabato, verso l’alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l’altra Maria andarono a vedere il sepolcro. Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra. … Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. E andate presto a dire ai suoi discepoli: “Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, ve l’ho detto».
L’angelo spostò la pietra e vi sedette sopra! Il “messaggero” di Dio voleva comunicare un messaggio molto potente alle due testimoni : La “vita” aveva vinto e la morte era sconfitta! L’angelo invitava le donne dentro al sepolcro, affinché fossero sicure del miracolo! Dio invita e sfida la nostra fede, perché Lui vuole testimoniare sempre che la Sua Parola si adempie e spinge ogni persona ad avere un incontro con Lui, affinché, attraverso la Sua potenza, le persone riconoscono la Sua grandezza. Inoltre, il sedersi sopra alla pietra significava testimoniare che non solo si era assistito ad una vittoria, ma che il Regno di Dio aveva preso il dominio e avrebbe regnato su ciò che era morto e, come la pietra che viene “unta” (investita dallo Spirito Santo) simboleggia un incontro Divino ( Genesi 28:17-18 “….Com’è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di Dio, e questa è la porta del cielo! E Giacobbe si levò la mattina di buon’ora, prese la pietra che avea posta come suo capezzale, la eresse in monumento, e versò dell’olio sulla sommità d’essa.” ), così Gesù ha voluto dimostrare che tra l’incontro tra Luce e tenebre, vince la Sua Signoria!. La testimonianza della Sua presenza è la potenza che ha fatto muovere le donne e ci fa muovere anche noi nella nostra vita per portare le persone a credere al Suo Divino messaggio d’amore e di salvezza. Un episodio nel Vangelo di Giovanni al Capitolo 11, ci dimostra come Dio è interessato ad avere un incontro con la Sua potenza, cioè il soprannaturale. In questi versetti si narra che Lazzaro si ammalo e poi morì. La cosa sorprendente e che Gesù non andò subito in soccorso di Lazzaro, anzi viene descritto che si trattane proprio per questo! Leggiamo :“….come ebbe udito che egli era malato. si trattene ancora due giorni …” ( Giovanni 11:6). Incredibile! Gesù aspetto fino al punto della morte di Lazzaro e poi disse : “….Lazzaro è morto e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate; ma ora andiamo …” ( Giov. 11:14-15). Gesù era in attesa di dimostrare che attraverso l’incontro tra Colui che è vita e la morte che regnava nel sepolcro si sarebbe manifestata la resurrezione. Cristo stava portando a desiderare quell’incontro ai propri familiari e a tutti coloro che Lo conoscevano per riuscire a far “risorgere” la loro fede e vedere la Parola di Dio adempiuta nella loro vita. Quando Gesù si presentò davanti al sepolcro di Lazzaro, le donne furono timorose di aprire la tomba perché trovarono la scusa di dire che si sarebbe sentita della puzza! Ma erano state loro a dire che se Gesù fosse stato là prima, Lazzaro sarebbe guarito…..ed ora, sul momento di ubbidire alla Sua Parola sembravano non credere! Ma Gesù disse : ( Giovanni 11:40 ) “Gesù le disse: Non t’ho io detto che se credi, tu vedrai la gloria di Dio? ……44-45 “E il morto uscì, avendo i piedi e le mani legati da fasce, e il viso coperto d’una fasciatura. Gesù disse loro: Scioglietelo, e lasciatelo andare. Perciò molti dei Giudei che eran venuti da Maria e avean veduto le cose fatte da Gesù, credettero in lui”.
Dio vuole dare vita, e come Lazzaro fu risorto dall’incontro con Lui, oggi Dio ha la potenza di far risorgere ogni situazione sia fisica sia spirituale. Sono certo che coloro che leggeranno questo articolo saranno toccati dallo Spirito Santo e, come al tempo di Gesù, vi farà comprender che Dio desidera un incontro con ognuno di noi per mostrarci la Sua potenza che non è nient’altro che il Suo amore. Ognuno di noi ha una parola da parte di Dio, una promessa, una rivelazione, una situazione oppure ci sono persone che stanno leggendo e ancora non conoscono Gesù, ma oggi è il tempo che Lui vuole dimostrarti che è fedele alla Sua Parola e cerca persone che desiderino questo incontro. La nostra fame di Dio nella ricerca di incontrarLo fa’ la differenza, affinché la Sua Parola possa manifestarsi nella nostra vita, perché desideriamo di ubbidirgli. Siamo pronti per ricevere una “risurrezione” ?
Riccardo Prampolini