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Sesso: siamo i più incolti d’Europa

Siamo la maglia nera d’Europa, ossia quelli che ne sanno meno di
tutti in materia di contraccezione, e condividiamo questo poco
lusinghiero primato con i turchi.  Il 27% dei teenager di casa nostra
non vuole saperne di prevenzione in materia sessuale e questa
pericolosa abitudine sale al 35% tra le ragazze. In ogni caso, i
giovani di casa nostra conoscono solo tre opzioni contraccettive. Per
questo sono al via alcune iniziative per favorire il dialogo e il
confronto, e per trovare il modo più corretto di trasmettere
informazioni su questo argomento, anche attraverso i media.

Non più vergini a 14 anni. E’ il destino di una teenager milanese su
6. La prima volta avviene spesso tra i banchi di scuola (10%) e senza
profilattico (37%). Spesso il partner è occasionale, non durerà piu’
dell’anno scolastico. E dopo di lui almeno altri 4 fidanzati si
alterneranno al fianco di quasi la metà delle ragazze. Comportamenti a
rischio di gravidanze indesiderate, oltre che di HIV e di altre
amlattie sessualmente trasmissibili. Il problema della prevenzione è
dunque gigantesco. I dati dell’indagine TNS Healtcare 2009 sono
lampanti – afferma Alessandra Graziottin, direttore del Centro di
Ginecologia e Sessuologia del San Raffaele Resnati di Milano nel corso
del Convegno “Adolescenti, sessualità e Media”, promosso a Roma dalla
Sigo – e dimostrano che i ragazzi vorrebbero sapere: il 64% parlerebbe
volentieri di sesso a scuola (70% femmine, 58% maschi) contro il 44%
della Francia o il 50% dei ragazzi spagnoli. Ma c’è di più: il 44% dei
nostri giovani chiede maggior dialogo su questi temi, all’interno delle
mura domestiche, mentre meno di un ragazzo su 4 (soltanto il 22%), si
sente completamente a proprio agio quando parla di contraccezione con
il proprio partner. Un dato che si riduce ulteriormente se consideriamo
le sole ragazze (18%)”.

L’esperta sottolinea che le migliori informazioni in materia
sessuale vengono dai genitori: “In particolare, il padre sul
profilattico e la mamma sull’utilizzo della pillola. Sono più efficaci
della scuola”. Per migliorare le situazione serve un confronto aperto,
mediante progetti condivisi e veri e propri corsi in cui i medici
insegnino ad esempio a presentatori o deejay, tanto amati e ascoltati
dai più giovani, come trasmettere contenuti chiave per vivere una
sessualità serena e sicura”. In effetti, la tv è la fonte di
informazione più qualificata sulla sessualità secondo oltre 300mila
teenager italiani. Secondo una recente indagine internazionale è
infatti ritenuta il punto di riferimento da ben il 10%, la stessa
percentuale di chi si rivolge in primo luogo a insegnanti, fratelli o
sorelle.

La responsabilità educativa coinvolge dunque in prima persona
conduttori, speaker e volti noti, spesso impreparati ad affrontare con
competenza questi temi. “Quando si toccano argomenti che riguardano
l’educazione sessuale vanno utilizzate grandi prudenza e
professionalità, spiega Giorgio Vittori, presidente della Società
Italiana di Ginecologia e Ostetricia. In mancanza di altri punti di
riferimento, spiega ancora l’esperto, gli adolescenti cercano
informazioni in Internet, radio e piccolo schermo: ecco perché gli
idoli dello spettacolo possono influenzarli con comportamenti e
messaggi.

Per questo gli esperti della Società Italiana di Ginecologia e
Ostetricia, hanno messo a punto un decalogo da condividere con chi
pensa e veicola messaggi importanti per i più giovani: gli autori ed i
conduttori tv. Un espediente per utilizzare i vari format come veicolo
di informazioni certificate, laddove il 10% dei teenager italiani
ammette di confidare proprio nel piccolo schermo per ricevere
informazioni qualificate sulla sessualità.  Il decalogo verrà proposto
a tutti i network, suggerendo agli autori raccomandazioni sui rischi di
gravidanze indesiderate (sono 10 mila le nascite ogni anno nelle
teenager), su malattie
sessualmente trasmissibili (in aumento drammatico, concordano gli
esperti); ma anche suggerimenti sulla protezione della propria
fertilità e sensibilizzazione ai controlli medici periodici.

Tratto da: Comodo.it

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