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La Pesca negata, nella darsena di Castel Volturno

Castel Volturno. Un porto su un’area di 756.500 metri quadrati che sarebbe sorto a Pinetamare per ospitare milleduecento barche delle quali centodiciotto di lunghezza compresa tra 21 e 25 metri e ventotto ‘mega yacht’. Un progetto del valore di ottantacinque milioni di euro in project financing affidato per concessione alla Società Marina di Pinetamare che fa capo al Gruppo Mirabella che sarebbe dovuto partire nell’autunno del 2008 e portato a termine nell’autunno del 2011 e lasciato in gestione alla società concessionaria per altri cinquantasette anni successivi alla realizzazione. Un progetto approvato sulle carte, ma di fatto mai partito. A sei anni di distanza la situazione di degrado è palpabile. A raccontarlo gli stessi esercenti dell’area, tra i quali alcuni ristoratori. Molte attività commerciali hanno già chiuso ed altre lo faranno nei prossimi mesi, data la mancanza di presupposti minimi per andare avanti. I pescatori. La situazione lavorativa peggiore riguarda i pescatori, i quali sono costretti a fare una fatica immane, come è documentato anche nel servizio video, per provare a lavorare. Ad oggi nessun porto della provincia di Caserta è a norma di legge, pertanto i pescatori dovrebbero usufruire di quelli di Pozzuoli o di Gaeta, in base alla distanza dai rispettivi porti. Questo farebbe impennare i costi ancor più di quanto non è già per le modalità con le quali sono costretti a raggiungere le proprie barche attraccate al di là della darsena chiusa. La situazione non sta procedendo secondo i tempi previsti dal progetto e non sembra essere sulla via del definitivo sblocco. Oramai anche le pretese dei pescatori e di tutti i cittadini che ruotano attorno a questo approdo si sono ridimensionate. Dal desiderio del porto abile allo sbarco delle imbarcazioni ed adibito a mercato ittico, alla volontà di raggiungere il minimo risultato sperato con una concessione che gli renda possibile l’attracco delle imbarcazioni. Tornando in sostanza alle disponibilità del 2008. L’aspetto economico. Questa situazione di stallo ha creato non pochi disagi economici ai pescatori ed all’intero indotto. I costi dei box, i mutui delle barche, del trasporto sono divenuti insormontabili. Di questi la maggior parte accesi alla notizia della bonifica e messa a nuovo del porto. Bonifica. La stessa azione di risanamento, preventiva alla costruzione, affidata sempre alla società della famiglia Coppola, non è mai partita. Una condizione chiaramente riscontrabile, che abbiamo documentato la scorsa settimana assieme ai volontari dell’associazione Res Castel Volturno. Lo scorso venerdì il governatore della Campania Stefano Caldoro era in visita istituzionale a Castel Volturno per un’altra vicenda e, scorgendo la manifestazione dei volontari dell’associazione Res Castel Volturno, li ha incontrati e ha promesso loro di riceverli presso il Palazzo della Regione per parlare della vicenda in maniera più approfondita.

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