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Lungi dall’essere (soltanto) un trastullo per infanti insonni, le fiabe hanno ricoperto, attraverso la storia dell’uomo, una valenza magica, onirica, oserei dire quasi rivelatrice. Definite vere e proprie mappe per la guida e lo sviluppo di esseri umani completi, sono caratterizzate e quasi sempre contengono una saggezza di base che può aiutarci a districarci tra le contraddizioni e gli ostacoli che incontriamo sul cammino verso la felicità, la realizzazione di noi stessi e la pace interiore.
Ormai è più di un anno che, per aiutare due miei amici monaci buddisti che vivono in Italia, ho messo in piedi un servizio di catering tibetano a cui ho dato il nome di Cena Tibetana a Domicilio. L’idea è piaciuta e ha goduto anche di una certa risonanza grazie alla stampa ed all’aiuto di alcuni amici. In molti chiamano incuriositi dalla novità, e i monaci girano un po’ in tutta Italia armati delle loro speciali pentole deliziando i fortunati commensali con squisite prelibatezze dal gusto himalayano. Io mi limito a rispondere alle telefonate ed alle e-mail, a spiegare come funziona e a rispondere alle cosiddette “frequently asked questions” del caso. Il resto lo fanno i monaci.
Una delle domande che sovente mi vengono rivolte riguarda la questione della carne. Sì perchè nel menù sono presenti alcuni piatti di carne e molti dei miei interlocutori (in particolar modo i membri delle comunità buddiste italiane) restano allibiti perchè sono convinti che “i veri monaci buddisti” siano vegetariani. Ebbene, non me ne vogliano i vegetariani, per cui nutro il massimo rispetto, ma purtroppo le cose stanno in modo diverso