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Un sistema di illuminazione che crea suggestivi effetti 3D: theANEMIX è stato creato da due giovani architetti e lighting designers cilene, Ximena Muñoz e Paulina Villalobos, e si ispira al fenomeno naturale della bioluminescenza delle creature che vivono negli abissi marini e che creano luce per sopravvivere nell’oscurità.
Luce accesa dal vento. È quello che hanno potuto vedere i londinesi nella Hall Regina Elisabetta della Southbank Centre, da giugno a settembre.
Un giardino di bambù che dopo il tramonto si anima e prende vita in un’atmosfera quasi surreale. È l’intervento di Yann kersealé per il museo parigino di Quai-Branly, che custodisce importanti raccolte di arti primitive. Voluto fortemente dal presidente Jacques Chirac il museo è situato sulle rive della Senna, a fianco della Torre Eiffel.
Per capire che cosa pensi la gente dell’illuminazione urbana, Daria Casciani – phd student al Politecnico di Milano Dipartimento Indaco Laboratorio Luce – ha progettato Else, un questionario sperimentale sull’urban lighting. Ad Archilight spiega concept e finalità di questo progetto.
Protagonista di Illuminando Lecce, Marco Appicciafuoco ha presentato cinque sculture luminose dove il light incontra il gres. “Oggetti emozionali”, come li ha definiti il critico Franco Speroni “capaci di stimolare pensieri differente e sensazioni uniche”.
Studiare in ambienti luminosi, resi più accoglienti dai led e dalle sorgenti di ultima generazione. Aule e spazi relax caratterizzati da una luce bianca e non invasiva. Questi sono i concept dei new college che nascono nelle città più moderne e attente ai consumi. La luce a Led oltre a garantire maggiore comfort e benessere, permette un risparmio energetico ed è in linea anche con le nuove politiche sostenibili.
Ha appena terminato due importanti progetti, uno a Lima in Perù e l’altro a New York. Di cosa si tratta? Qual è il significato di queste opere?
L’opera presentata in Perù, Spin, è frutto di un incontro con il collezionista d’arte Juan Carlos Verme. É la prima scultura
“Home Sweet Home”, “Casa dolce casa”, oltre che il titolo di una canzone americana degli anni Ottanta, è la frase che meglio riassume la voglia di concludere la giornata in un rifugio caldo e accogliente. Proprio quello che spesso manca a chi è in viaggio, per lavoro o per piacere. Per questo in molte città europee, e non solo, sta nascendo un nuovo stile di Urban Hotel che offre un’ospitalità il più vicino possibile all’idea di “home”.
É stata tra i protagonisti del Festival Video Dia Loghi 2011, rassegna di Video Arte e Video d’Artista in programma a dicembre a Torino alla Galleria Velan Centro d’Arte Contemporanea. Si chiama Anita Olivetti, è un giovane artista piemontese e più volte è stata premiata anche dall’Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani per ‘il precoce talento’.
La luce, dettaglio d’arredo che trasforma e definisce gli spazi. Ne è un esempio l’urban project realizzato a Manhattan dallo studio Naiztat Ham Architects.
Gli architetti americani hanno restaurato un loft di 3.600 metri quadrati a Union Square, nella zona industriale della città. Grazie a un progetto di illuminazionecurato nei dettagli e a un interior design moderno e dalle linee pulite, l’ambiente è stato trasformato.
Il lavoro di restauroha evidenziato gli elementi portanti, e storici, dell’appartamento: i soffitti in mattone, le colonne e le volte, che sono stati valorizzati da binari di faretti a Led. L’eleganza dell’ambiente torna nella scelta dell’arredo e nei particolari, tra i quali il pavimento in terracotta lucido e il tavolo in legno nella sala da pranzo che riflettono la luce artificiale.