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Tutte le opere di Esposito inseguono questo desiderio di ricreare l’esistente: egli lo fa a volte aderendo alle morfologie del reale, altre volte modificandole, esasperandole, rattrappendole oppure dilatandole, ingigantendole, alterandone i colori veri (disse una volta Schmidt-Rottluff ad un suo allievo: “Che problema c’è? Se vedi il mare rosso dipingilo di rosso”).