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Da un po’ di tempo sostengo che la grande bugia di questo decennio è che la casa di proprietà sia un bene alla portata di tutti, anzi, un diritto di tutti. A guardare bene i fatti, tutti gli attori del settore, banche, mediatori creditizi, agenti immobiliari, costruttori, famiglie, hanno interpretato un ruolo importante di questa tragedia contemporanea, con un finale che vede tutti perdenti. Perdenti le banche con esposizioni in corso per l’acquisto di abitazioni
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Se si va su internet a vedere i pareri dei mediatori su questa nuova legge pare che tutti siano contenti di essere presi a schiaffi. Tutti elogiano questa nuova legge perché finalmente il ruolo di mediatore assurge al più nobile status di consulente.
Se si va su internet a vedere i pareri dei mediatori su questa nuova legge pare che tutti siano contenti di essere presi a schiaffi. Tutti elogiano questa nuova legge perché finalmente il ruolo di mediatore assurge al più nobile status di consulente. Naturalmente consulente del consumatore a cui il mediatore spiegherà, quando sarà necessario, che non è assolutamente il caso di indebitarsi oppure gli suggerirà di prendere un prestito
La nuova legge, il D. Lgs. 141 del 13 agosto 2010 che regolamenta la professione del mediatore creditizio imporrà a tutti gli appartenenti a questa categoria, circa 117.000 persone e 9.000 società, di fare delle scelte piuttosto drastiche poiché, per come sono state studiate le cose, oggi il 95% degli iscritti non ha i requisiti richiesti per continuare a lavorare.
Con la legge 141 del 13 agosto 2010 si sancisce la definitiva morte dei mediatori creditizi. La legge, con la scusa di fare gli interessi dei consumatori in realtà amplifica ancor di più il potere delle banche che, alla fine, sono gli unici beneficiari di questo decreto legislativo che impone delle regole così restrittive che nemmeno in un regime comunista avrebbero avuto un senso.