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Quando si pensa ai propri pavimenti, si pensa più che altro a delle superfici calpestabili.Eppure, sappiamo bene che un pavimento non è semplicemente questo.Il pavimento è parte integrante della nostra casa, e può rendere una stanza più calda o più fredda, più elegante o più rustica. Il discorso vale ancora di più per le nostre aziende, i nostri uffici, i nostri locali commerciali: ogni pavimento racconta una storia e, in qualche modo, racconta chi siamo. Insomma, il pavimento è a tutti gli effetti parte del nostro arredamento.Per questo motivo, sta prendendo sempre più piede la soluzione dei pavimenti in resina.
ARKdeko’ Design, azienda di posa in opera di pavimenti e rivestimenti in resina – si presenta come brand carismatico che punta su creatività e personalità.
Oggi sono sempre più la scelta di arredatori e designers; sono pratici, di ottimo gusto e resistenti: stiamo parlando dei rivestimenti in resina. Resina Design è un professionista nel settore e opera per rivestimenti in resina a uso industriale, a uso civile, mosaici, piastrelle e pavimento resina. Le finiture in resina permettono di perseguire un obiettivo di continua ricerca di nuove soluzioni stilistiche, e sono oggi uno dei materiali preferibili
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Il mercato dei nuovi materiali versatili di costruzione vede l’offerta di una vasta gamma di finiture e pavimenti resina. Sono presentate numerose soluzioni che trovano applicazione nel settore industriale, negli spazi commerciali, negli ambienti lavorativi e domestici. Inoltre la resina è spesso scelta dai professionisti che operano in settori dove si necessita un ambiente che resista all’usura e ai danni provocati da agenti esterni,ma anche grazie alle molteplici soluzioni e varianti a disposizione, che rendono possibile progettare continuamente nuove combinazioni di colori, nuances e decorazioni.
Sino dagli anni ’50 costruire una barca richeideva il lavoro, a volte di anni, di maestri d’ascia e manodopera specializzata. Il prodotto finito era un capolavoro, costoso e riservato a pochi. Poi qualcosa è cambiato: con l’arrivo dei favolosi anni 60, insieme ai Beatles, i movimenti studenteschi e… la plastica. Molti oggetti potevano essere clonati e disponibili sul mercato a basso prezzo, anche le barche. Però le decantate virtù di immortalità e manutenzione zero della vetroresina si sono rivelate promesse vane. Anzi, la miriade di bollicine d’aria che restano intrappolate durante la stratificazione dello scafo sono una delle principali cause dell’osmosi.