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Quali sono i tre passi per porre fine ad una storia d’amore infelice e ricominciare a pensare al proprio benessere? Scopriamo con l’aiuto di un’esperta.
roppo spesso si sente dire che il mondo non è più come prima. È tutto cambiato; dallo stile di vita ai sentimenti. Oggi esistono le famiglie allargate, quando ci si stanca esiste il divorzio. Fra poco arriveranno le unioni civili a portare nuova allegria.
In psicoanalisi si chiama “lavoro del lutto” quel processo psichico che riguarda l’elaborazione della perdita. Il lutto si riferisce non solo alla morte, ma è lo stato psicologico che concerne una perdita, significativa per il soggetto, di un oggetto reale (persone, animali, cose) o simbolica (immagine sociale, status simbol). Il modo in cui ognuno di noi effettua questa elaborazione, può variare attraverso linee abbastanza definite.
Ed è così che l’amore può trasformarsi dalla più grande gioia al più grande dolore.
Vivi l’amore immensamente ed a un tratto senti una ferita al cuore perché lui o lei ti ha detto: non ti amo più!
Vivere insieme, condividere le stesse cose facendo coincidere il mondo affettivo con le esigenze sempre più pressanti della vita esterna è stressante e difficile. E così ci si accorge un giorno che non si sta più bene insieme (anche se ad accorgersene è sempre solo uno dei coniugi) e che, molte cose non sono affatto come le vorremmo o come le abbiamo immaginate.
Forse anche tu fai fatica a distinguere tra il diritto agli alimenti e quello al mantenimento.
Se è così, sappi che il mantenimento è un diritto più ampio e comprende anche gli alimenti ma che, comunque, i due diritti sono ben diversi perchè potrai chiedere gli alimenti al tuo ex coniuge solo se:
1. Ti trovi in uno stato di bisogno
2. Non puoi lavorare
3. Il tuo ex può permettersi di pagarti gli alimenti
Specifichiamo ora questi 3 punti: