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Bustine di zucchero da collezione, una passione…senza scadenza

Il collezionismo di oggetti segue da sempre i temi più disparati e strani e riuniscono persone appassionate spesso di oggetti comuni, che acquistano rarità in funzione del ridotto numero di esemplari prodotti, della loro tematicità o semplicemente per essere molto molto datati.

Così è stato per la moda delle schede telefoniche negli anni Novanta e, prima ancora, per i francobolli e le monete, il cui collezionismo ah dato vita a veri e propri rami di studio del genere. La caratteristica comune a molte forme di collezionismo è il loro essere legate alla diffusione, in un particolare arco temporale, di prodotti che hanno creato vere e proprie mode per poi scomparire progressivamente sia per il cambiamento dei gusti e degli usi della gente, sia in virtù dell’evoluzione tecnologica. E’ il caso, per esempio, di audiocassette, videocassette, vinili, grammofoni e, in generale, tutte quelle forme di tecnologia diventate obsolete con gli anni e rimaste oggetto di culto solo da parte, appunto, dei collezionisti.
Alcune collezioni, tuttavia, riguardano oggetti che hanno attraversato varie decadi senza che la loro utilità si intaccasse o passasse di moda: è il caso delle bustine da bar che sono prodotte ancora oggi grazie all’ausilio di confezionatrici automatiche e sono tuttora in uso nei bar, negli uffici, nei locali pubblici e, in generale, dovunque ci sia consumo di caffè o altre bevande. La storia delle bustine di zucchero è più antica di quanto si possa pensare e viene fatta risalire, almeno nella tradizione europea, alla Francia dell’inizio del Novecento dove un ingegnoso inventore, tale Ernest Picard, depositò il primo brevetto per una bustina di zucchero “artigianale” pensata per impedire che lo zucchero venisse rovinato da polvere e batteri. Dal 1909, anno del deposito, molti negozianti iniziarono a confezionare in questo modo lo zucchero: il prodotto veniva confezionato al momento in bustine di carta e chiuso manualmente dal commerciante, dal momento che non c’era ancora modo di sigillare ermeticamente la confezione.
Un meccanismo simile venne usato anche durante la prima guerra mondiale: dal 1914 in poi, per esigenze di razionalizzazione dello zucchero, il prodotto veniva confezionato in formati da 250, 500 o 750 grammi a persona. Poco tempo dopo, sempre in Francia, comparvero le prime bustine di zucchero monoporzione, servite in bar e ristoranti nella dose sufficiente a dolcificare una tazza di caffè e distribuite in questo formato proprio per non sprecare un alimento tanto prezioso in quel periodo. L’apparizione dei primi collezionisti risale invece al 1968 circa ed è arrivata fino ai giorni nostri: le collezioni più antiche di bustine di zucchero possono anche valere centinaia di euro se includono esemplari particolarmente rari o antichi. Tra questi collezionisti, molti sono proprietari di bar o torrefazioni di lunga tradizione che, nel corso degli anni hanno conservato diversi esemplari di bustine da zucchero (non è insolito vederle esposte in apposite bacheche all’interno del locale stesso).
Le stampe presenti sulle bustine da zucchero indicano il periodo di produzione dell’esemplare, e quindi il suo valore e, anche ad un occhio meno esperto, appare evidente la differenza tra una bustina d’epoca ed una moderna prodotta con disegni impressi da moderne confezionatrici automatiche. L’evoluzione di queste confezionatrici, inoltre, ha determinato anche un maggior grado di personalizzazione della singola bustina, la quale, se in origine raggiungeva dimensioni di 10×5 cm, oggi è prodotta in un formato più piccolo, 4×3 cm e soprattutto è passata dall’avere una forma esclusivamente rettangolare a poter essere sagomata in modo totalmente personalizzabile. Variabili come la stampa, la forma ed il peso contribuiscono a determinare il valore collezionistico della bustina a cui si aggiungono particolari caratteristiche come la tiratura dell’esemplare o la sua tematicità, p.e. se le bustine sono state prodotte per celebrare un evento particolare, una festa, un avvenimento importante cc…

Come ogni tipo di collezionismo che si rispetti, inoltre, anche quello relativo alle bustine di zucchero comprende luoghi, punti di incontro, siti web e forum in cui gli appassionati possono incontrarsi, scambiarsi esemplari ed informazioni e, in generale, condividere la passione comune per questo esemplare di prodotto comunemente usato e diffuso in ogni Paese.

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