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Alla scoperta delle Langhe piemontesi

Distese tra le provincie di Cuneo ed Asti, incastonate tra il Monferrato ed il Roero, definite da un suggestivo susseguirsi di colline solcate dai fiumi Tanaro, Belbo, Bormida di Millesimo e Bormida di Spigno: sono le langhe piemontesi, dal 2014 dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Le langhe (dal termine langa che in piemontese significa collina) sono comunemente suddivise in tre aree: Bassa Langa, Alta Langa e Langa Astigiana. La Bassa Langa è delimitata dal Tanaro e dal Belbo, con quote collinari che non superano i seicento metri. E’ la zona dei vini nonché del tartufo bianco, che data la vicinanza con la città di Alba è stato definito Bianco d’Alba. Il clima nella Bassa Langa è tipicamente padano, anche se nelle parti collinari più alte tende a non raggiungere valori di temperatura elevati. Invece nella pianura nei pressi di Alba, nei mesi estivi si raggiungono spesso temperature superiori ai trenta gradi. L’Alta Langa è quella zona che è limitrofa alla Liguria, in cui le altezze medie sono di settecentocinquanta metri ma si raggiungono quansi i novecento metri a Mombarcaro. La zona è caratterizzata da boschi e dalla coltivazione della nocciola tipica delle langhe, definita tonda e gentile per via della sua forma e del suo aroma. Il clima è decisamente appenninico: fresco di estate dove non si superano di frequente i venti o venticinque gradi, rigido di inverno quando spesso le temperature scendono al di sotto dello zero. La Langa Astigiana è quella parte posta a sud del comune di Asti, che sorge tra il comune di Canelli a nord ed il fiume Bormida di Spigno ad est. Nel comune di Serole la langa astigiana raggiunge la sua vetta a circa ottocentocinquanta metri. Anche nella Langa Astigiana, il clima risulta rigido in inverno e moderatamente fresco in estate. Le langhe sono caratterizzate da precipitazioni frequenti durante l’anno, particolarmente nella zona appenninica, dove in inverno sono frequenti le precipitazioni a carattere nevoso. L’estensione e il susseguirsi di una serie di vedute e paesaggi diversi, rendono le langhe un piacere per gli occhi, tanto da diventare patrimonio dell’umanità. Visitando le langhe ci si rende conto di come cambino gli aspetti morfologici del territorio a seconda di quale zona si sta osservando, rimanendo incantati dal susseguirsi di colline e di coltivazioni diverse, che rendono un colpo d’occhio nuovo ad ogni angolo del territorio. Adagiati lungo i fianchi delle colline sorgono poi numerosi comuni e piccoli paesi, spesso caratterizzati dalla presenza di forti e possenti castelli che donano suggestioni uniche, sia nei giorni in cui fa capolino un sole tiepido attraverso il cielo terso, sia nei giorni di nebbia e pioggia, quando le torri e le mura squarciano la coltre di nebbia. Tra i prodotti tipici delle langhe, certamente non possono essere ignorati i vitigni, i tartufi e le nocciole. Come detto, i tartufi sono della zona di Alba, dove si trovano particolarmente quelli bianchi chiamati bianchi d’Alba. Le nocciole invece hanno la caratteristica forma tonda dal gusto morbido e gentile. Una menzione particolare meritano i vitigni, dato che la zona della bassa langa è particolarmente famosa per una serie di vini apprezzati in Italia e nel mondo, tra cui Barolo, Dolcetto d’Alba, Dolcetto di Dogliani, Barbera, Moscato. Il Barolo è un vino rosso dal color granata con riflessi arancio, corposo e dal gusto resistente. E’ un vino potente, di grande personalità. Si produce esclusivamente con vitigni nebbiolo, dagli acini scuri raccolti molto maturi durante l’autunno. Il Dolcetto d’Alba è il vino da pasto più consumato durante i pasti nelle Langhe. Si produce ad Asti e Cuneo ed è caratterizzato da un colore rosso rubino intenso tanto da avere dei riflessi violacei che ben si abbina a salumi, verdure, carni e preparazioni rustiche. Il Dolcetto di Dogliani è stato il vino più amato dal presidente Einaudi che lo ha prodotto lui stesso. E’ ricavato esclusivamente dal vitigno Dolcetto, dal colore rosso intenso, presenta spesso una posa all’interno della bottiglia. Da sposare con piatti robusti, anche piccanti. Il Barbera è presente come Barbera D’Alba e Barbera d’Asti. Entrambi i vini sono rossi da giovani, tendenti al granata quando invecchiano. Perfetti in abbinamento con zuppe, carni e piatti della tradizione. Il Moscato è prodotto esclusivamente dal vitigno Moscato Bianco, è caratterizzato da una certa vivacità e frizzantezza, dal colore giallo paglierino più o meno intenso, dal sapore dolce e aromatico. Conviene berlo da giovane, entro uno o due anni dalla produzione.

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