L’Argentina è un paese con moltissime diversità, ci sono tanti luoghi e tanti e diversi aspetti con i quali la si può descrivere. Il cibo, le persone, la natura, la musica e tanti altri ancora. Quello di cui vogliamo parlare ora è la LUCE! Cosa vuol dire? La luce del sole, alla quale durante il viaggio forse non si dà peso ma che accompagna al rientro; la luce rappresenta più di uno sfondo, è un vero e proprio filo conduttore tra luoghi e paesaggi diversissimi tra loro. Il primo “incontro” con l’Argentina è quasi sempre all’alba, si arriva infatti al mattino prestissimo con il volo dall’Italia a Buenos Aires, in tempo per vedere l’alba. Ok, direte voi, “l’alba c’è ovunque”… ma dopo 12 ore di volo osservare i riflessi dell’alba sul Rio de la Plata (fiume dell’argento) regala una sensazione di calma e la voglia di fermarsi qualche minuto, nella caotica Buenos Aires. Un mare d’acqua che tanto “argento” non è, che scorre proprio a fianco dell’aeroporto e che possiamo definire più come un mare rosso che attraversa la città di Buenos Aires e, con il trascorrere dei minuti, diventa via via più scuro. Poi c’è il Perito Moreno, chi non conosce? Chi non ne è affascinato? E’ possibile descriverlo, sicuramente molto più difficile descrivere le sensazioni che si provano a star davanti ad un fronte di ghiaccio lungo 5 km e alto 60 metri, con una superficie di oltre 250 km2, che ti viene incontro. Lo senti, è vivo, non è una pietra o un pezzo di ghiaccio; nessuno ti dice che è rumoroso o che cambia colore, perché a seconda della luce (eccola è arrivata la LUCE) il ghiaccio è bianco, azzurro o blu profondo e, magari vedi una cresta di ghiaccio dalle bellissime sfumature, prendi la macchina fotografica e mentre scatti la luce cambia, quindi tornato a casa e scorrendo le foto, scopri qualcosa di nuovo, la fantastica cresta di ghiaccio color cobalto è diventata di un azzurro chiarissimo e brillante… Incredibile! Al Perito Moreno il tempo è molto variabile e c’è sempre vento, le nubi coprono il sole, lo scoprono o semplicemente lo velano un po’, tutto questo crea un gioco di colori sul ghiaccio che è davvero spettacolare! Se parliamo di LUCE non può mancare Ushuaia, soprattutto d’inverno, perché fare un viaggio, magari a Capodanno, quando il sole tramonta alle 22 e sorge alle 4 del mattino, rende tutto surreale, non ci sono altre parole e, a dire il vero, un viaggio ad Ushuaia è sempre surreale, perché più volte al giorno vien da pensare che ci si trova nell’ultimo avamposto civilizzato (la fin del mundo) e che non esiste una città più a sud. Possiamo dire che la sensazione che si prova è quella di trovarsi “lontano”, lontano non solo da casa, ma da tutto! Per finire ci spostiamo al nord, a Iguazù, dove i potenti e assordanti salti provocano una nebulizzazione così intensa dell’acqua da dar vita ad arcobaleni perpetui; che ci sia il sole o meno la LUCE di questi arcobaleni, unita al verde della foresta e all’acqua delle cascate non è replicabile in altri luoghi! Potremmo continuare all’infinito, dalle sfumature della montagna dai sette colori in pieno giorno, al tramonto nelle immense distese patagoniche, fino all’intensa luce a Salinas Grandes… invece ci fermiamo con un desiderio: sarebbe bellissimo sapere quale “luce” ha lasciato l’Argentina a chi già ha avuto occasione di visitarla e quale “luce” lascerà a chi invece deve ancora scoprirla per la prima volta! Sicuramente sarà qualcosa di nuovo, perché ad ognuno di noi l’Argentina lascia una “luce” sempre diversa.
… Fateci sapere! Valentina e Serena Mazzatenta Consulenti di viaggio online Evolution Travel http://www.evolutiontravel.net/etnews/2013-10.php