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E’ possibile coniugare il piacere dei motori d’epoca, auto e moto, con la voglia di vacanza e di turismo? Si, se parliamo di Sardegna. L’isola al centro del Mediterraneo occidentale è tra le più estese regioni d’Italia e offre inediti spazi geografici da esplorare, con variazioni di microclimi e paesaggi decisamente sorprendenti. L’isola è molto più lunga che larga, ma non è così stretta da comprimeri gli spazi e schiacciare l’orizzonte: per il turista attento che non si ferma sulla linea del bagnasciuga delle celebri spiagge c’è molto da vedere.
La vacanza in Sardegna, spesso immaginata in una località balneare rinomata, come San Teodoro, Porto Rotondo, Alghero o Villasimius, può invece essere vista in maniera alternativa, on the road, all’americana, magari alla testa di una vecchia spider fiammeggiante, con i capelli al vento e una pausa birra ghiacciata in prossimità del tramonto. Non dico che vi sentirete come in New Mexico, pronti a visitare il Nevada e Las Vegas, ma la sensazione di essere "in viaggio" è costantemente trasmessa. Immaginate il binomio auto d’epoca Sardegna: un matrimonio così vale il rischio di beccarsi un divorzio.
Se avete la possibilità di viaggiare con un vostro mezzo, preferibilmente scoperto (va bene anche una moto d’epoca classica, le moto da strada moderne portano via un po’ di fascino all’impresa), tanto meglio, altrimenti potrete sempre noleggiare un mezzo d’epoca, perfettamente funzionante, adatto alle velocità di crociera tipiche di chi vuole godersi la guida e i panorami. Facciamo una precisazione: la Sardegna ha strade che non sono il massimo per l’alta viabilità, se si eccettua la dorsale Sassari-Cagliari. Ma aggirando questa e anzi non considerandola neppure, rimane molto da visitare e ci sono strade panoramiche eccezionali che portano a itinerari imperdibili.
Ecco alcuni consigli: a Nord la direttice Porto Torres – Santa Teresa di Gallura. insomma dall’Asinara alle bocche di Bonifacio (Corsica), una carreggiata a due corsie che attraversa l’estremo nord dell’isola e che incrocia il magnifico borgo di Castelsardo, con la città vecchia e le mura, con un panorama sublime sull’Asinara all’orizzonte e un mare che mantiene le promesse. Proseguendo verso Santa Teresa si trova la Costa Paradiso, con delle spiagge che meritano una fermato e un panorama costiero che improvvisamente diventa meno impervio e fluviale, con le foci del fiume Coghinas a intersecare il tragitto.
Al centro la vecchia Orientale Sarda, strada che viaggia da nord a sud, seguendo la costa orientale, sul mar Tirreno e collega principalmente Olbia a Cagliari, anche se da Nuoro viene affiancata a una nuova quattro corsie che abbrevia i tempi di percorrenza. Ovviamente consigliamo il sinuoso serpente a due corsie, che risalendo da Cagliari (e saltando Villasimius) attraversa Muravura, i comuni dell’Ogliastra come Tortolì e si inerpica su per le propaggini della catena del Gennargentu, risalendo da Baunei fino al Nuorese. Il deserto. Oltre cinquanta chilometri di spazio disabitato fino a scendere verso Dorgali e Orosei, che dominano tutta la zona turistica del golfo, contraddistinta da un mare cristallina e da cale e spiagge di assoluta bellezza. Verso Olbia il cammino è ormai pianeggiante ed ecco San Teodoro e Budoni, percorrerete gli ultimi 40 chilometri della strada praticamente affianco al mare, dove svetta l’imponente isola di Tavolara.
Infine due itinerari al Sud, partendo sempre da Cagliari: uno verso est evitando la precedente Orientale in direzione Villasimius, incontriamo Geremeas e le spiagge di Costa Rei. L’altro, più interessante dal punto di vista storico, si muove verso il Sulcis, attraverso la statale Sulcitana, in direzione di Nora (con la necropoli punica sul mare), Pula e le spiagge di Chia e Santa Margherita di Pula. Da questa strada è possibile poi inoltrarsi verso la Costa Occidentale, le isole di San Pietro e Sant’Antioco, le spiagge di Buggerru e la Valle dei templi di Andas.
Tags: sardegna, vacanze
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