Il turismo e la sua storia, aspetti, fondamenti e attualitĂ
Sin dai tempi piĂą antichi, si è avuto necessita di staccare la spina da quella che era la monotona vita quotidiana, fatta di lavoro, studio e tanti sacrifici. La storia del turismo si intreccia con la storia dell’uomo e del suo desiderio di conoscenza.
La necessitĂ di evadere (anche solo per una giornata) era meta di tutti, dagli aristocratici al semplice popolo.
La storia ci insegna come in un primo tempo il viaggiatore era colui proveniente da famiglie aristocratiche e viaggiava prettamente per motivi di studio e/o ricerche, accompagnato dalla propria servitĂą non rimaneva mai per un tempo troppo lungo in una stessa localitĂ .
Le sue visite era prettamente riservate alle città d’arte come: Firenze, Venezia, Milano oppure a città prettamente religiose come Roma, ma la cosa che più ci suona strana è che il sud Italia attualmente riconosciuto come luogo con la più alta presenza di bellezze naturali, all’epoca, non era riconosciuto come tale e quindi non visitato sia per l’ impossibilità dei viaggiatori di spostarsi troppo oltre (ricordiamo comunque che i primi visitatori erano Inglesi) sia per la mancanza di strutture apposite dove poterli ricevere.
Molti viaggiatori hanno elencato i motivi e perché l’Italia in particolare fosse la meta più ambita. C’è poca attenzione in genere per la natura, l’Italia era scelta per il clima mite e per le antichità classiche.
In genere fino al 1815 per entrare in Italia vi erano alcuni passaggi obbligati, come il Moncenisio e la Brennero; raramente erano percorse altre strade alternative, anche perché mancavano strutture d’accoglienza in molte località , come quelle liguri.
Tra i documenti richiesti ai viaggiatori vi erano lettere di credito, schede di sanitĂ e lettere di cambio, queste ultime necessarie per poter disporre di denaro in ogni cittĂ in cui si arrivava durante il viaggio.
Chi affrontava viaggi lunghi era solito portarsi dietro anche interi bauli di legno.
Nella storia del viaggio abbiamo una serie di viaggiatori-scrittori che nella vita svolgono le loro professioni. Montesquieu ad esempio nel XVIII° secolo visitò Genova e poi con una feluca va a Savona e nel suo racconto dice di essere partito alle 8 e di essere arrivato alle 13. Dice inoltre che la città contava circa 8 mila abitanti: un tempo ve ne erano 40 mila poi la distruzione genovese fu determinante. Trovò un nuovo sviluppo nel periodo di Napoleone, ed inoltre due Papi furono savonesi (Giulio II, Sisto IV).
Con l’industrializzazione il viaggio diventa alla portata di più persone, ma restano ancora pochi quelli che si possono permettere un viaggio. C’è qualche esempio di viaggiatore che afferma di trovare il mondo cambiato, poiché in seguito alle guerre Napoleoniche il viaggio si era un po’ perduto.
Le vere e proprie guide sono nate in diverse zone intorno al 1840 con l’affacciarsi di una borghesia commerciale; è un’epoca caratterizzata dal lusso, Grand Hotel e treni di lusso come l’Orient Express e così via. Le prime guide sono tutte un po’ simili, sono piccoli libri: un esempio può essere quella di Baedeker. Si cercava di acquistare quelle più recenti, la più vecchia è appunto quella di Baedeker pubblicata dapprima in bilinguismo, poi in tre lingue; le guide rivali furono la Murray e la Adolfe Joanne (di Parigi). Le prime guide concentrano le proprie attenzioni sulla Svizzera perché in quel momento era più appetibile per il turismo.
In Italia alla fine dell’800 nasce il Touring Club Italiano: all’inizio per favorire la bicicletta poi divenne via via sempre più importante, pubblicò grandi carte stradali per le bici e per le auto. Erano carte complete con indicati il chilometraggio e le pendenze del percorso.
La Michelin cominciò a pubblicare una guida agli inizi del’900, non era però in vendita ma distribuita agli automobilisti: vi erano indicati i meccanici per riparare le automobili e dove acquistare il carburante per i rifornimenti. Inoltre erano riportati gli alberghi dotati di camera oscura, necessaria per sviluppare le fotografie.
Nella diffusione della moda del viaggio, le ferrovie ebbero un’importanza fondamentale. Ma erano molto care, solo alcuni decreti ministeriali (dal 1844) imposero alle compagnie prezzi più popolari. Thomas Cook, famoso esploratore ma personaggio di modeste origini, fu in stretta relazione con lo sviluppo del viaggio e delle ferrovie. Egli, che svolgeva i lavori più disparati per tirare avanti, seguiva alcune riunioni della “Società della Temperanza” e per raggiungere il luogo dove si tenevano tali riunioni percorreva 15 miglia a piedi ogni volta. Thomas Cook allora affittò una carrozza di quelle dedicate al trasporto a buon mercato per trasportare tutti coloro che erano interessati a tali riunioni, al prezzo di 1 scellino. Fu il primo viaggio organizzato da Cook, che ripetè l’esperimento più volte, tanto che poi si dedicò ad organizzare viaggi di un giorno in Inghilterra (nella zona dei laghi, Lake District) fino a farne un vero e proprio mestiere. Organizzò successivamente anche viaggi sul continente, ad esempio in occasione di importanti manifestazioni, come l’Esposizione Universale di Parigi.
Nel la metà dell’800 nascono i primi parchi naturali negli Usa, visti come testimonianza del passato di un paese che non aveva un vero passato. Essi anticipano i parchi europei. Non vi era alcun intento naturalista nella loro creazione, solo andavano preservati dall’edilizia e fu lo stesso A.Lincoln a firmare il decreto che stabiliva che il primo parco Usa, Yosemite, non dovesse essere interessato da costruzioni.
L’aereo poi ha esteso il turismo anche a luoghi lontani: con i voli charter il turista medio ha potuto raggiungere anche luoghi di Africa ed Asia. Anche le ferie pagate, prima negli Usa (in maniera differenziata, cioè a seconda delle aziende), e poi anche in Europa, hanno contribuito allo sviluppo del turismo. Le ferie pagate sono state una conquista degli anni ’30 e furono le dittature a concederle a tutti (per ottenere consensi); ad esse vanno collegate anche le vacanze collettive offerte dal governo stesso. E’ stato ovviamente necessario un po’ di tempo per far generalizzare l’idea di vacanza, di utilizzare queste ferie per vacanza. In Italia poi la motorizzazione è arrivata dopo la seconda guerra mondiale e soprattutto prima è arrivata la Vespa e poi l’auto.
Come negli Usa vi erano le vacanze del week-end ), in Italia c’era la tendenza della vacanza breve: ma l’Italia continuava ad essere soprattutto meta di viaggiatori stranieri. La Liguria aveva una stagione che durava tutto l’anno, l’Adriatico solo quella estiva: merito del clima. Anche stazioni balneari nuove (Forte dei Marmi, Viareggio) avevano solo presenze estive perché spesso lanciate da personaggi famosi (Famiglia Agnelli: Forte dei Marmi). La Costiera Amalfitana è sempre stata meta di turismo d’elite come Capri che nell’800 era ancora un’isola poverissima: fu lanciata dal turismo, specie quello d’oltralpe. La Sicilia invece è meta solo invernale, d’estate forse a causa del caldo eccessivo non richiamava molti turisti da fuori. Solo Taormina e Mondello attiravano presenze tutto l’anno. Per quanto riguarda i dati relativi alla Liguria, Sanremo dal 1929 stacca nettamente tutti sia come prezzi (molto alti!) che come presenze, perché offriva anche altro. Bordighera aveva invece le maggiori presenze estive; anche Nervi era meta turistica. Sul litorale adriatico le presenze straniere erano pochissime, tranne Grado (perché ex spaggia dell’Impero Austro-Ungarico). Per quanto riguarda la Costiera Amalfitana ci sono dati relativi solo a Capri e ad Anacapri, con una buona percentuale di stranieri. Nel 1929 la vacanza balneare era già la più diffusa, nettamente al di sopra dei valori della vacanza montana-termale.
Osservando i dati percentuali del 1929 ad oggi, le città d’arte sono passate dal 9% all’8%, con alti e bassi; in calo invece le terme, in crescita il mare (anche se lontano dai picchi massimi), stabile la montagna. Anche il numero degli alberghi è cresciuto progressivamente fino all’ultimo decennio in cui sono leggermente calati; anche il numero di camere è cresciuto progressivamente. Negli ultimi anni si sono sviluppate poi altre forme, quali l’agriturimo, il bed&breakfast, ecoturismo ecc
Vi chiederete il perché di tutte queste informazioni, beh noi siamo giunti alla conclusione che la conoscenza del nostro paese e delle sue meraviglie è decisamente importante ai fini culturali essere al corrente di ciò che la nostra penisola ci offre, ed è proprio a questo punto che i villaggi menzionati su Villaggimania.it rispecchiano quanto descritto precedentemente; la possibilità quindi di poter non solo rilassarsi e divertirsi in strutture scelte ad hoc, ma anche la possibilità di conoscere culturalmente le meraviglie del nostro paese.