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Imprese, tra guerra in Ucraina e Medio Oriente è boom di ordini per la difesa

L’invasione della Russia in Ucraina ha innescato un rally dei titoli del comparto della difesa. Un rally che sta proseguendo anche adesso, che cresce l’escalation di tensione in Medio Oriente. Le imprese del settore sono state inondate di ordinativi per attrezzature e convogli militari. Ormai sono giunti sui massimi storici, grazie ad un incremento di oltre il 10% nell’ultimo biennio.

La corsa agli ordini inonda le imprese

imprese e guerraLa mole di ordinativi giunta nell’ultimo biennio alle imprese del settore difesa, tanto europee quanto statunitensi, è stata così grande che molte hanno un listino pieno per uno o due anni. Chi arriva tardi, sarà costretto ad aspettare a lungo prima di essere “servito”.

I numeri sono stati illustrati efficacemente dal Financial Times. Secondo la loro analisi, il portafoglio di ordini dei primi 15 gruppi della Difesa – non soltanto quelli statunitensi ma anche la britannica Bae Systems e la sudcoreana Hanwha Aerospace – hanno visto gli ordini passare da 700 miliardi di dollari a oltre 777 miliardi.

Il trend cominciato nel 2022

Questa tendenza ha preso avvio con l’invasione della Russia in Ucraina. I paesi occidentali hanno accresciuto la spesa militare perché sostengono l’Ucraina nella sua guerra, ma per farlo hanno intaccato le loro scorte e così hanno già firmato importanti contratti per ricostruirle nel corso dei prossimi anni. Mentre questo stava accadendo, è poi scoppiato il conflitto in Medio Oriente che ha innalzato la temperatura sullo scenario geopolitico.

Mentre in Europa la spesa militare lo scorso anno è cresciuta del 13% in alcuni paesi si è andati ben oltre questa media, come ad esempio in Finlandia (+36%), Lituania (+27%).

La corsa dei titoli della difesa

La robusta spesa militare ha di conseguenza accresciuto l’interesse degli investitori verso le imprese del settore, che hanno accuulato candele giapponesi pattern rialzisti nel corso dei mesi.

Lo scettro della più performante impresa del settore spetta alla società turca di elettronica della difesa e missili Aselsan (+341%), seguita dall’indiana Hindustan Aeronautics (+340%). La tedesca Rheinmetall ha raddoppiato il proprio valore nel giro di pochi mesi ed ha poi continuato lungo quel trend arrivando complessivamente a guadagnare il 244%. Nella top ten entra anche l’italiana Leonardo (+132%).

Dal momento che i guadagni continuano ad esserci, significa che gli investitori sono convinti che l’aumento della spesa per la difesa da parte dei governi sia destinato a durare.

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