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La compagnia di un gatto Ragdoll per guarire la solitudine dell’anziano

La solitudine è una delle più diffuse problematiche della terza età. Risalire alle cause del fenomeno non è difficile: si può essere soli perché non si va più al lavoro e si sono persi i contatti con i colleghi; perché i figli sono ormai tutti sposati e/o lontani; perché i vecchi amici non ci sono più, e così via.

Dalla solitudine al senso di vuoto il passo è breve: ci si sente inutili, abbandonati, senza scopo e, soprattutto, non amati, con ripercussioni molto gravi sul benessere, sia fisico che psicologico.

La compagnia di un amico peloso può essere non solo di grande aiuto ma addirittura risolutiva: è ciò che accade quando l’anziano incontra un gatto Ragdoll.

Questo splendido gattone dagli occhi blu, infatti, è dotato di una non comune capacità di amare.

Eccezionalmente buono, paziente e silenzioso, si lega al suo umano di un affetto profondo e totale, simile ( e in molti casi superiore) a quello del cane.

A differenza del cane, però, il Ragdoll è autosufficiente come ogni altro gatto, ed è quindi il compagno ideale in presenza di disturbi tipici dell’età avanzata (facilità a stancarsi, limitata mobilità, dolori, ecc.).

La razza è nata nel secolo scorso, quando un’allevatrice statunitense ha deciso di ottenere il gatto amorevole per eccellenza.

Una lunga selezione ha eliminato da questo gatto tutti gli aspetti più selvatici della felinità, come l’aggressività e la diffidenza, a vantaggio dei requisiti caratteriali più squisitamente domestici.

Per questo il Ragdoll è oggi uno dei gatti più impiegati nella pet therapy e in tutti i programmi di sostegno per persone emotivamente fragili.

Accanto a questo gatto è impossibile provare tristezza, apatia o senso di inutilità: il Ragdoll, infatti, ha la rara capacità di farci sempre sentire speciali.

La sua giornata tipo? In braccio al padrone o sulle sue ginocchia, ascoltando la sua voce e lasciandosi coccolare.

Sempre desideroso di compiacere il suo amato umano, il Ragdoll è disposto a seguirlo ovunque (anche in viaggio) e impara ad ubbidire prontamente.

Detesta essere lasciato solo e soffre in modo patologico il distacco dal padrone. Inoltre ha una sensibilità talmente delicata da “sentire” subito quando il suo umano ha più bisogno di lui. Tanta dolcezza è capace di riempire la vita e di guarire ogni solitudine.

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